La “pera picciòla” è un prodotto tradizionale riconosciuto dalla Regione Toscana nel 2009, praticamente sconosciuto alla maggior parte del pubblico, ma rappresenta, tuttavia, un caso eclatante di come sia possibile valorizzare un prodotto autentico e peculiare attraverso l’impegno e la collaborazione di produttori, associazioni culturali, operatori a livello artigianale, Istituzioni di ricerca e addetti alla ristorazione.
La pera picciòla è una biodiversità del Monte Amiata che oltre a possedere interessanti caratteristiche dal punto di vista botanico è anche un frutto adatto alla cucina in molteplici varianti nelle quali le pere comuni non reggono il confronto, dato che non sono così resistenti alle manipolazioni culinarie e alle temperature elevate del forno.
La pera picciola appartiene alla Famiglia delle Rosacee genere Pyrus , specie Communissecondo De Bellis (2008) var.achras (Gaertner); si ipotizza che il pero picciolo sia una specie pura di cui è stato riocostruito un taxon abbandonato da anni dai botanici attuali,forse perchè la specie si è estinta sul resto del territorio nazionale.
Il termine “picciola” in passato era utilizzato per indicare la piccola dimensione, come documentato da numerose citazioni.La rarità di questa pianta e l’areale limitato sono forse la spiegazione del fatto che il frutto non sia mai stato preso in considerazione dalle trattazioni che hanno riguardato il pero.La presenza di questo albero è segnalata solo in zone circoscritte del Monte Amiata e soltanto sopra una determinata altitudine,in un areale strettissimo,limitato alla fascia preboschiva che va da Abbadia San salvatore al Vivo d’Orcia, a circa 800mt s.l.m.